STORO. A Storo lo scorso mercoledì c’è stata partecipazione e devozione alla messa serale voluta dal mondo contadino come buon auspicio perché la pioggia tornasse e non compromettesse il raccolto stagionale. L’area che circonda la chiesetta dei Morti era ben rappresentata dai delegati istituzionali, compreso l’assessore provinciale Mario Tonina al sindaco di Storo Nicola Zontini nonché Vigilio Giovanelli, Giorgio Rossi del Cedis e allo stesso Francesco Romele che per altro occupa più mansioni. Nelle stesse circostanze, un tempo, prete e gente al seguito portando la croce erano soliti fare le rogazioni per sollecitare il provvidenziale aiuto dal cielo.
All’omelia l’arciprete don Andrea Fava si rivolge a Dio e alla provvidenza sperando che le preoccupazioni di coloro che lavorano la terra possano trovare risposte, aiuto e soluzioni. Il sacerdote riprende poi la preghiera predisposta in proposito di siccità già nel lontano 4 luglio 1976 dall’allora Papa Montini. Il pontefice bresciano e già arcivescovo di Milano, rivolgendosi al mondo contadino, diceva tra l’altro: “Preghiamo dunque oggi, e domani ancora se è necessario, affinché l’acqua desiderata riprenda a scorrere benefica e pacifica sul suolo inaridito e nell’alveo essiccato dei suoi corsi naturali e artificiali”.
Già 24 ore prima, in anticipo alla rogazione religiosa del giorno dopo, un principio di pioggia aveva dato un po' di sollievo al circondario di valle andando incontro alle attese di coloro che lavorano la campagna.