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Tue, Sep

Avis di Storo: ben 161 soci e 197 prelievi nel 2020 nonostante la pandemia. Parla Daniele Scaglia

Storo
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STORO – BONDONE. L'associazione Avis di Storo ha 55 anni e diversi fondatori di allora sono ancora in vita: per loro gli avisini sono e restano alla pari di una famiglia.

Dagli storici darzesi Marino Fostini a Costante Beltrami agli storesi Battista Maccani, Giuseppe Zontini e Angelo Cortella dei Pece che all'epoca avevano poco più di venticinque anni, era ed è una realtà unica.

 

 

Era un periodo in cui l'associazionismo in valle cresceva e dove lo spirito e gli intendimenti erano quelli di organizzarsi, crescere ed essere utili alla propria comunità” andavano solitamente a ripetere i fondatori.

L'insegnante Fostini (ora alla soglia dei 92 anni) aveva carisma da stravendere e anche con gli storesi sapeva starci, convivere e dialogare, ma sempre evitando confronti di ordine campanelistico dal sapore squisitamente frazionale.

 

Convivevo con il mondo della scuola (Condino e Storo) dove sono poi rimasto per 40 anni, ho presieduto per 23 anni l'Asuc, sono stato nella Pro loco e nella Settaurense e questo agli storesi finiva per fare piacere” avvertiva non più tardi di ieri l'altro il popolare Marino.

 

Poi è stata la volta delle presidenze Marcello Cosi e Mario Quai e ora di Daniele Scaglia, quest'ultimo succeduto al padre Francesco scomparso numero uno per quasi dieci anni.

Guarda caso a distanza di tempo circostanza vuole che i figli di Marcello e Mario (Alessandro e Denis) hanno convenuto di fare famiglia assieme.

Al momento – dice Daniele – i soci sono 161 di cui una quarantina donne la cui disponibilità è pressochè totale ”.

Ancora Scaglia: “ Per quanto concerne le donazioni, sicuramente da quasi un anno condizionate da pandemia, nel 2020 sono state 197 e tutte quante come è oramai solito effettuate la domenica mattina a Bagolino nel bresciano dove vige una convenzione che tra l'altro consente di espletare la procedura nei giorni non lavorativi come invece previsto da altre parti.”

 

Anche tra gli stessi associati la pandemia ha finito per condizionare attività e donazioni. “E' proprio così: la situazione sta in questi termini anche se come Avis di Storo e Bondone la collaborazione è una priorità che non solo aiuta ma che è destinata a continuare” dice ancora Scaglia.