Venerdì sera ci ha lasciato il cavalier Angiolino Binelli. Da qualche mese era ospite della Casa di Riposo Abelardo Collini di Pinzolo. I funerali avranno luogo martedì alle 17.00. Cosa abbia rappresentato per la comunità di Pinzolo lo prendiamo dal volumetto che ricorda i 50 anni della Targa d’Argento – Premio Internazionale della Solidarietà Alpina celebratisi lo scorso settembre : “Angiolino non era solo un uomo di montagna, ma un uomo vero, autentico. Quello che diceva faceva, senza girarci tanto intorno. Se aveva un obiettivo è sicuro che lo avrebbe raggiunto dato il suo spirito tenace, caparbio, ostinato. Nessun ostacolo era mai riuscito a fermarlo. Questo suo modo di essere, originale, un po’ fuori dagli schemi, faceva parte della sua natura si può dire fin da ragazzo. Lui riusciva a dire e a fare quello che tutti pensavano. La comunità di Pinzolo era la sua famiglia.
Lui si è sempre prestato con generosità e altruismo, promuovendo iniziative in tanti campi: nello sport come capitano dell’U.S. Pinzolo, nel volontariato (AVIS, AIDO, protezione animali), nella vita sociale (sicurezza e cura del paese), anche rimettendoci del proprio: tempo e denaro. Entrato fin da giovane nella Stazione di Soccorso Alpino di Pinzolo, la prima fondata in Italia nel 1952, a ogni chiamata lui, calzolaio di professione, lasciava gli arnesi sul banco di lavoro e il suo negozio per correre dove c’era bisogno di aiuto. Quando ne divenne il responsabile, per rendere più efficiente il servizio, dotò la stazione di un’ambulanza acquistata a sue spese e promosse il collegamento radio, 24 ore su 24, con i rifugi delle montagne che circondano Pinzolo. Per tutto questo suo prodigarsi generoso e disinteressato ha ottenuto importanti riconoscimenti: dal titolo di cavaliere al Premio del Cardo, primo socio onorario del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, il Premio “Mens Sana in Corpore Sano”, il Premio “Uomini e Montagne” di Bormio, il Premio Marcello Meroni per la sezione solidarietà e la soddisfazione di essere ricevuto al Quirinale dai Presidenti della Repubblica Scalfaro e Ciampi nonché in udienza speciale in Vaticano da Papa Woytila e da Benedetto XVI. Solo una testa come la sua poteva partorire l’idea di istituire la Targa d’Argento – Premio Internazionale di Solidarietà Alpina. Un’idea che ha saputo portare avanti per ben 50 anni e far conoscere e apprezzare in tutto il mondo, partita da una piccola realtà valligiana. Oggi il Premio Internazionale di Solidarietà Alpina, nel mondo della montagna, è uno dei più prestigiosi e ambiti riconoscimenti in campo internazionale….” Con la sua dipartita Pinzolo ha perso una personalità e insieme un personaggio che ha caratterizzato la sua crescita nel campo del sociale, dell’umanità e della promozione del territorio. Continuerà a vivere nel ricordo di chi gli ha voluto bene e nel Premio che ha istituito.