La Squadra Mobile della Questura di Trento, coordinata dalla Procura della Repubblica di Trento, ha eseguito un provvedimento di divieto di avvicinamento di un cittadino tunisino H.H., di anni 24, residente in provincia di Trento, alla moglie, H.B., 21enne, perché resosi responsabile dei reati di maltrattamenti e stalking.
La misura cautelare si è resa necessaria perché all’esito delle indagini condotte dalla Polizia di Stato, è emerso che la donna fosse stata nel passato, anche recente, vittima di ripetute percosse, ingiurie, minacce gravi e lesioni volontarie da parte del convivente.
Le vessazioni, fisiche e psicologiche compiute dal cittadino tunisino si sono protratte fin dal 2015 nei confronti della coniuge, allora ancora minorenne. L’uomo non ha cessato di perseguitare la donna neppure quando quest’ultima si è decisa ad interrompere la convivenza, rivolgendosi al Questore di Trento perché comminasse, così come avvenuto, un ammonimento al tunisino.
La vittima, sfiancata fisicamente e psicologicamente, dagli abusi inflittele è caduta in un forte di forte prostrazione psicologica, tale da determinare anche un significativo cambiamento nelle abitudini di vita della donna.
Le attività investigative portate avanti dalla Squadra Mobile della Questura di Trento, hanno messo in luce episodi di grave violenza psicologica e fisica, commessi dal cittadino tunisino, anche quando la donna era incinta.
In particolare, è scaturito che la donna fosse stata costretta a rendere conto all’uomo dei suoi spostamenti, così come pedinata ed aggredita fisicamente anche innanzi alle amiche nonché costretta ad abbandonare la scuola.
La donna, interrotta la convivenza, si è rifugiata in una comunità. Ma l’uomo è riuscito a rintracciarla molestandola reiteratamente, spingendosi ad aggredirla all’interno di un locale pubblico afferrandola per i capelli costringendola ad uscire.