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Wed, Sep

 

A tutti i dipendenti dell’A.P.S.P. “Rosa dei Venti” Borgo Chiese (TN)

 

 

Quando abbiamo preso la decisione per la nostra mamma, non è stato facile: da una parte la consapevolezza delle sue esigenze di spazi adeguati, di assistenza continua, di cure professionali, dall’altra un grande senso di colpa perché la portavamo via dalla sua casa, da ciò che l’ha accompagnata e circondata per 80 anni e più.

Noi figli avevamo la sensazione di abbandonarla, di affidarla a persone estranee che l’avrebbero sicuramente assistita con professionalità, ma senza affetto. Non è stato così!

Da voi tutti ha ricevuto entrambe le cose: professionalità e cure ottime, serietà e dedizione, ma anche e soprattutto sincero affetto. Quell’amorevolezza spontanea che si prova di fronte ad una nonna, al di là dell’orario di lavoro, al di là della stanchezza.

La  conferma l’abbiamo avuta in questi ultimi mesi: siete rimasti soli, travolti dall’onda vorticosa che ha sconvolto il mondo intero, che vi ha visti tutti chiusi lì, spaventati, oberati dal lavoro, preoccupati. Eppure, sempre col sorriso, componevate i nostri numeri di telefono per mostrarci il viso della mamma, per confortarci sulle sue condizioni di salute.

Per questo, per tutti i piccoli, grandi gesti che avete riservato alla nostra mamma, per ogni momento che le avete dedicato, grazie, grazie di cuore a tutti!

  I figli di Anna

Ida, Pino e Rita.

 

 

 

 

La Giunta provinciale - rappresentata dal presidente Maurizio Fugatti e dagli assessori Roberto Failoni (turismo) e Mattia Gottardi (enti locali) - ha voluto essere presente anche oggi a Borgo Chiese, dove sono in corso test sierologici per rilevare l’eventuale contagio con il virus Sars-CoV2. L’occasione ha reso possibile anche l’incontro a Condino con i responsabili della Casa di riposo. “Il racconto - ha detto l’assessore Failoni - ci ha restituito la forza e l’impegno del personale medico e sanitario che, in questi mesi di assoluta emergenza, ha dedicato energie e umanità a persone in difficoltà. Loro, così come tutti i loro colleghi della provincia, sono il migliore esempio di come il Trentino sia capace di esprimere valori autentici soprattutto nei momenti più critici. La lotta contro il Coronavirus non è ancora terminata ma a loro dobbiamo molto”. Anche il comune di Borgo Chiese conferma l’alta affluenza di cittadini che in maniera spontanea si sono prestati al progetto di sorveglianza avviato dall’Azienda provinciale per i servizi sanitari in accordo con la Provincia autonoma di Trento e la supervisione dell’Istituto superiore di sanità.

Secondo l’Azienda provinciale per i servizi sanitari, nella giornata odierna a Borgo Chiese sono stati effettuati 448 prelievi per i test sierologici e 188 tamponi.

“In queste settimane - ha ricordato il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti - abbiamo voluto essere presenti in tutti e cinque i Comuni che hanno fatto parte del progetto di monitoraggio e di test sierologici in Trentino. La risposta delle persone è stata molto positiva e questo conferma che la popolazione ha capito l’obiettivo di una campagna di verifica e di analisi che porterà informazioni e dati utili a continuare con successo l’azione di contrasto al Covid-19. Il contributo dei cittadini - ha concluso Fugatti - è fondamentale per il successo finale, sia in termini di rispetto delle misure di prevenzione sia, come in questo caso, di disponibilità a prestare il proprio tempo ad una attività scientifica fondamentale”.

Soddisfatto si è detto anche l’assessore provinciale agli enti locali, Mattia Gottardi: “Il progetto ha confermato la grande collaborazione della filiera istituzionale. Il merito va alle amministrazioni comunali che da tempo sono impegnate nel fronteggiare l’emergenza Covid-19. I test restituiranno un importante spaccato circa la dimensione e la diffusione del contagio, al netto dei dati riferiti ai tamponi. Un ringraziamento - ha concluso l’assessore - va anche a tutti i volontari che si sono messi a disposizione per garantire l’afflusso ordinato delle persone chiamate a sostenere i test”.

Alla trasferta di Borgo Chiese - con le visite a Condino, Cimego e Brione - erano presenti anche Paolo Bordon, direttore generale dell’Aziende provinciale per i servizi sanitari; Antonio Ferro, direttore del Dipartimento prevenzione dell’Azienda sanitaria; e Giancarlo Ruscitti, dirigente generale del Dipartimento salute e politiche sociali.

BORGO CHIESE.  La comunità di Condino, già messa a dura prova  dal  coronavirus, perde per la stessa emergenza altri due   suoi concittadini. Nella sola giornata di oggi se ne sono andati all'Ospedale di Mezzolombardo Silvino Gambaini di 83 anni e al Tre Novembre di Tione  è stata la volta del sacrestano Ferruccio Tarolli alla soglia dei 70 anni.  

“I decessi  qui a Condino oramai non si contano più“ avverte il Beppe Leotti che di Silvino era non solo vicino di casa ma anche amico per aver militato nella Condinese quando l'onnipresente “Veleno” era presidente dello stesso sodalizio. Proprio la società della Condinese ha pubblicato oggi un messaggio di vicinanza: "Oggi è un giorno molto triste per noi, è scomparso Silvino Gambaini, figura indelebile della nostra società che ha dedicato una vita per la stessa. A parole è veramente difficile far capire quanto Silvino abbia dato per questa società. Ci sarebbe piaciuto poterti salutare con il giusto riconoscimento di stima, ma il momento storico che stiamo vivendo purtroppo non ce lo permette: ti promettiamo che andremo avanti seguendo il tuo esempio, come tu avresti voluto. Ci mancherai tanto Silvino, che la terra ti sia lieve ! Tutta la SS Condinese si stringe e si unisce al dolore della famiglia».

Lo storico numero 10, che di professione faceva il meccanico per auto e moto (officine Cassinelli a Storo prima e Silvietto Armani a Pieve di Bono poi), lascia due figli: Laura e Fausto.

 

La vita e la figura di Ferruccio Tarolli,  allora in forza come operaio alle Cartiere Trentine,  è ben diversa considerato che era contrassegnata dall’accostamento a campane, paramenti e borsa dell'elemosina ad ogni funzione sia in San Rocco che in Santa Maria.  Il reverendo arciprete sul sagrestano aggiunge:  “Salutiamo e consegniamo a Dio  un amico che ha servito la sua chiesa con generosità e bontà. Puntuale nel suo servizio e sempre disponibile. Uomo generoso dal cuore buono capace anche di commuoversi. La comunità intera lo saluta rimpiangendo la sua compagnia!"

Ferruccio, peraltro cugino del sindaco  di Borgo Chiese Claudio Pucci, lascia  la sorella Renata e mamma Clelia   che  vive   alla Casa di riposo Rosa dei Venti  e che solo ieri l'altro  aveva   compiuto 98 anni . 

 

BORGO CHIESE. Claudio Pucci è il sindaco di Borgo Chiese e da tempo ha detto di non essere disposto a succedere a se stesso nella prossima tornata elettorale. Ora il docente deve fronteggiare il fenomeno coronavirus nel proprio comune, il più problematico delle Giudicarie, in quanto di contagiati ne conta complessivamente 32  dieci in più di Pieve di Bono, un numero di poco inferiore a quello registrato in tutta la Val Rendena. Ma di fronte all'incalzante fenomeno il sindaco Pucci è non solo  impegnato e vicino ai tre paesi che formano il comune (Condino, Brione e Cimego) ma anche rassicurante. “Molti mi chiedono circa la situazione di Borgo Chiese e mi esternano la loro forte preoccupazione per i numeri dei contagi. Penso che l’alto numero sia dovuto al fatto che diversi casi nuovi sono legati a familiari di persone che sono risultate positive. Ma alla popolazione vorrei dire che più che guardare ai numeri si deve osservare le indicazioni che continuamente la Provincia Autonoma di Trento impartisce: Restare a casa. Questa è l’unica cosa che può tutelarci e può tutelare gli altri. Restare a casa non significa fare dei lavori che possono essere pericolosi (tagliare la legna o salire sul tetto o altro ancora) perché anche un piccolo infortunio in questo momento è un aggravio per il pronto soccorso degli ospedali già molto provati”.

Il primo cittadino aggiunge: “È un momento veramente difficile per tutti: non dobbiamo cadere nello sconforto ma neppure sentirci troppo sicuri. Insomma non dobbiamo  sottovalutare  il fenomeno  e  quindi  non abbassare la guardia. Dobbiamo aiutarci gli uni con gli altri attraverso il sostegno morale; fare comunità attraverso messaggi telefonici o telefonate ci aiuterà sicuramente. E voglio inviare il mio saluto agli ammalati e a quanti sono in quarantena”.

Verso coloro che per lavoro sono più esposti il professor Pucci non solo riconosce sforzo, coraggio e meriti ma non si stanca di ringraziarli per quanto hanno fatto e quanto ancora andranno a fare: “Colgo ancora l’occasione per ringraziarvi tutti per il modo encomiabile con cui affrontate la grave situazione. Vorrei ringraziare i medici e il personale sanitario, il personale del comune, i carabinieri effettivi e quelli che fanno parte  all'Associazione nazionale sezione Carlo Baldracchi, la Polizia Locale, Vigili del fuoco volontari, la farmacista e gli esercenti di Borgo Chiese nonché alpini ed ente Pro loco per la loro grande disponibilità per il fatto che tutti quanti mi stanno garantendo vicinanza e totale disponibilità” .

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