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Tue, Sep

 

PORTE DI RENDENA. Anche il Comune di Porte di Rendena ospita alcune delle persone che, in fuga dalla guerra in Ucraina, sono giunte sul nostro territorio.

 

Il Comune si è fatto coordinatore di una sensibilità forte e diffusa che, infatti, vede l’impegno congiunto anche delle due Famiglie cooperative e delle tre pro loco (Villa Verdesisna Javrè; Vigo Rendena; Darè). Si raccolgono viveri, prodotti per l’igiene personale e denaro. Tutto può essere donato presso i negozi della famiglia cooperativa di Vigo Rendena - punti vendita di Villa e di Vigo - e della famiglia cooperativa di Pinzolo (a Javrè).

 

L’amministrazione spiega che a Porte di Rendena sono giunte donne, anziani e bambini. Le soluzioni per l’abitazione sono state diverse: c’è chi ha trovato ospitalità da parenti già residenti da tempo sul territorio e chi ha usufruito di spazi presso il centro anziani, di proprietà del Comune. Tra i più piccoli c’è anche chi ha già iniziato a frequentare la scuola elementare.

 

Il team pubblico – privato – associativo che si è mosso sottolinea che, al momento, non servono vestiti: meglio concentrare la generosità sulle donazioni economiche e sui generi di prima necessità.

 

PORTE DI RENDENA. Grande interesse e successo ha ottenuto la mostra “ The Butterfly women - Le donne farfalla” che si è tenuta in occasione della giornata della donna, dal 5 all’8 marzo, presso la Casa Cüs a Javrè, nel Comune di Porte di Rendena.

 

 

L’evento è stato curato da Franca Alberti e Michela Gottardi in rappresentanza di My Samburu Woman - associazione con sede in Kenya - e con la collaborazione del Comune. Attraverso la proiezione di video con interviste e all’esposizione di pannelli fotografici, si è cercato di illustrare la vita delle donne Samburu, tribù di pastori seminomadi che vive nel nord del Kenya, in un ambiente molto arido e soggetto a frequenti siccità, in cui l’unica attività possibile è l’allevamento di capre e, per i più ricchi, di cammelli e mucche.

 

La vita delle donne è molto dura, sono ancora praticate la mutilazione genitale femminile e la poligamia, anche se sono loro a svolgere quasi tutto il lavoro e senza molti diritti. La mostra ha raccontato la loro giornata e la loro vita, le difficoltà, le nuove esigenze e i valori di questa cultura, messa alla prova dall’arrivo prepotente della modernità e dei cambiamenti climatici.

 

La mostra è stata anche l’occasione per presentare l’attività dell’associazione My Samburu Woman, che sta creando piccoli progetti di sviluppo economico di sostegno e formazione delle donne. È possibile seguire l’attività dell’associazione su Facebook “my samburu woman new”.

 

Alcune artiste (Patrizia Antoniolli, Roberta Binelli, Maria Gabrielli, Alessia Segala, Giorgia Serra e Claudia Vedovelli) hanno dato il loro contribuito realizzando alcune opere ispirate alla figura femminile Samburu. Al termine della manifestazione è stato proiettato il film “La Masai Bianca” tratto dal libro omonimo e autobiografico di Corinne Hofmann, ambientato in quella terra.

 

PORTE DI RENDENA. Una celebrazione molto particolare e coinvolgente è stata presentata nella chiesa di Javrè il giorno 11 febbraio scorso, in occasione della Festa della Madonna di Lourdes. A questa celebrazione hanno preso parte i giovani che vivono un periodo della loro vita nella Casa “Vite Intrecciate” di Giustino, donando il proprio tempo lavorando in una realtà “contadina” dove imparare a lavorare la terra coltivando i tanti ortaggi e frutti, crea amicizie e soprattutto da gioia e serenità nello stare insieme.

Ebbene questi ragazzi hanno animato il rosario di Lourdes assieme alla collettività di Javrė, proprio per ringraziare questa comunità del sostegno che molte persone danno all’Associazione Vite Intrecciate.

 

 

L'intento è quello di pregare e riflettere insieme per poi mettere in pratica nella vita di tutti i giorni quello che la Madonna ci suggerisce. “Abbiamo preparato un rosario – ha spiegato Oriella nella presentazione - un po' particolare: attraverso i 5 misteri percorreremo 5 tappe sparse per il mondo, alla scoperta del culto della Madonna in quei luoghi. A seguire, in ogni mistero, reciteremo 4 ave Maria con un'intenzione specifica. In questo viaggio particolare alla scoperta della devozione alla Madonna nel mondo dobbiamo chiudere gli occhi e aprire il nostro cuore per assaporare la dolcezza e la profondità che sta in questi semplici racconti che ascolteremo. Conoscere come diverse persone nel mondo vivono la loro relazione con la Madonna, deve interrogare anche ognuno di noi e deve farci sentire vicini alla nostra cara Mamma del Cielo.

 

Si apre la recita del s. Rosario con il ricordo di quell’11 febbraio del 1858, quando ci fu la prima apparizione della Madonna a Bernadette a Lourdes: una ragazzina analfabeta di 14 anni con una salute molto precaria, che aiuta i suoi genitori come può, ma prescelta per una grande rivelazione. Il “palcoscenico” dove si svolge l’animazione di questo primo mistero è l’altare della chiesa dove è stato allestito un ‘planisfero’ sul quale sono segnate le 5 località – nel mondo – dove viene vissuta una relazione con la Madre ‘celeste’.

I fedeli intervenuti a questa celebrazione assistono pregando l’Ave Maria e ascoltando le diverse interpretazioni che si susseguono mistero dopo mistero sull’altare.

 

Nel secondo mistero viene spiegato il culto della Madonna in Burundi, a tale proposito viene letta una testimonianza dal racconto di sr. Erika Guaragnini, una suora operaia della casa di Nazareth di Brescia missionaria in Burundi. Mugera è la località dove ogni anno il 15 agosto un fiume di persone convergono, chi a piedi nudi o con l’infradito, con sandali o scarpe, fedeli che non temono la fatica e la fame, perché sanno che Maria li colmerà di grazia. Giunti al santuario passano la notte in preghiera, cantando e danzando. All’alba – mentre il sole illumina i passi degli ultimi pellegrini – partecipano alla Messa solenne in onore della Madonna.

Mentre viene letta questa riflessione i fedeli possono vedere in un video proiettato sullo schermo a fianco del planisfero le scene che manifestano questo incontro di festa per Maria.

 

Il terzo mistero ha come punto centrale la devozione di Madre Teresa di Calcutta alla Madonna e la riflessione prende spunto dal racconto di Cristina, missionaria vicina alle suore di Madre Teresa.

La devozione a Maria è stata la scintilla che ha acceso il suo amore a Gesù e la sua dedizione al servizio dei poveri. Madre Teresa infatti pensò alla congregazione di Maria spiegando che era dedicata al cuore immacolato di Maria. La Madonna ha aiutato e accompagnato Madre Teresa attraverso il mare di sofferenza in cui era immersa, perché potesse illuminare i più poveri tra i poveri con la luce dell’amore di Dio.

 

Il quarto mistero ha riguardato la devozione a Mama Ashu a Chacas in Perù. Mama Ashu è la madre di Dio. In una riflessione di p. Lorenzo Salinetti, parroco dell’Operazione Mato Grosso a Chacas per vent’anni, viene spiegato che la Mama Ashu è la mia e la tua mamma, non quella che ci ha dato alla luce in questa vita, ma la nostra mamma in cielo. La notte tra il 13 e 14 agosto alle 4 del mattino la gente di Chacas, svegliata dalle campane suonate a festa riempie la chiesa. Mama Ashu scende dal suo trono per stare una settimana con la sua gente e in quella settimana è festa grande.

 

L’ultimo mistero – il quinto – è dedicato alla devozione alla Madonna di Lourdes a Javrè. Il narratore legge: “L’inverno è alle porte, corre l’anno 1916, anno che con se porta lunghi mesi di spari, bombardamenti, miseria e fame. La popolazione di Javrè ha deciso di convocare tutti i capifamiglia della zona per decidere il da farsi. Un’idea che sottoscriveranno è quella di fare un “Voto” alla Madonna”. Infatti si legge: “se la Madonna ci aiuterà, per riconoscenza noi costruiremo una cappella a lei dedicata e ogni anno, l’11 febbraio, celebreremo tre Messe a cui tutta la popolazione dovrà partecipare”. Tale proposta viene accolta e l’intera popolazione partecipa alla costruzione della cappella che viene edificata nel 1918 e nel 1921 viene inaugurata. Gli abitanti del paese da oltre cento anni in questo giorno – 11 febbraio – si ritrovano per pregare Maria che ancora oggi ci protegge. Ave Maria…

I bravi giovani che hanno animato l’intera recita del S. Rosario sono stati: Maddalena, Maria, Elena, Stefano, Giulia, Davide, Paolo, Luisella, Sandra e Piccola Oriellina.

 

 

PORTE DI RENDENA. Il Comune di Porte di Rendena ha attivato il "Supporto compiti": iniziativa che da diversi anni riscuote grande successo, il progetto ha registrato il record di iscritti, con ben 28 bambini.

 

 

A entrare nel dettaglio è l’assessore comunale alle politiche familiari e istruzione Paola Chiappani. «L’attività è rivolta ai bambini della scuola primaria di Darè e, come sempre, anche in questo caso abbiamo avuto grande supporto dall’istituto per la promozione dell’iniziativa, con la distribuzione del materiale informativo alle famiglie.

 

Il lavoro si svolge a Casa Cüs, nella sala sottotetto e nel punto lettura. Oltre all’aiuto dal punto di vista didattico, il supporto compiti consente anche di avere nuove forme di socializzazione. Non credo sia un caso che, dopo i vari lockdown e i periodi di quarantena, proprio quest’anno si sia registrato il record di adesioni.

 

Quando nacque, il progetto era teso anche ad aiutare le famiglie in cui entrambi i genitori lavorano: a Darè la scuola è a tempo pieno e nel pomeriggio di venerdì ecco l’aiuto compiti. Abbiamo iniziato a fine gennaio, il tutto è organizzato col supporto di giovani studenti che, coordinati dall’Associazione L’impronta (che collabora con il Centro MeTe), hanno dunque anche l’occasione per una piccola occupazione e un’esperienza professionale. Ogni venerdì i ragazzi vanno a prendere i bambini all’uscita da scuola, dopo una merenda ci si dà da fare su libri e quaderni».

 

 

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